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Borgo Bonsignore

 
 
foto panoramica borgo bonsignore

 

Borgo Bonsignore
Borgo Bonsignore è una delle località marittime del territorio di Ribera. Sorge sul piano dell'ex feudo Santo Pietro Sottano, in ridente e bella esposizione ad appena undici chilometri da Ribera. Caratteristica di questa zona è la costa incontaminata con spiagge rinomate come Lido Fungitella, Pietre Cadute e la zona della Riserva naturale orientata Foce del fiume Platani. Durante l'estate, un comitato di abitanti di Borgo si fa carico dell'organizzazione di spettacoli, serate danzanti, rappresentazioni teatrali e proiezioni cinematografiche che si svolgono sotto le stelle nella piazza principale. L'ultima decade di agosto viene festeggiato San Pietro, Patrono di Borgo, con una processione, giochi pirotecnici e la rigatonata nella piazza principale.

 
foto panoramica borgo bonsignore

Borgo, un luogo di poesia...
Scrive il Farina a proposito di Borgo: "L'aria è saluberrima e le campagne fiorite e verdeggianti sono punteggiate da una miriade di casette bianche sparse tra gli alberi che ne occultano la vista del mare azzurro che si affaccia dietro la folta e rigogliosa pineta sistemata lungo l'arenile, sotto un cielo sempre sereno e ridente. È superfluo dire che il sito è incantevole. A poche centinaia di metri si profila ai nostri occhi la punta di Capo Bianco con le sue balze trapunte di fiori e coperte di verde e di muschio che conferiscono bellezza ed originalità al balzo a picco su quel mare testimone delle gesta gloriose delle navi di Roma. E ancor più in alto sul piano dell'ex feudo Piana di Vizì, la trimillenaria Eraclea Minoa si affaccia silenziosa con i suoi vetusti ruderi, con le sue ciclopiche mura, col suo magnifico teatro greco, con le sue macerie ferme nel tempo.
Così lo storico continua il suo racconto, tra storia e mitologia: "Borgo A. Bonsignore sorge accanto alle rovine dell'antica Inico, capitale dei Sicani, che fu governata da Cocalo re prode e potente, resosi celebre per il fatto di Dedalo, famoso architetto e statuario, e di Minosse, re dei Cretesi. Il fatto che ivi sorgesse Inico, ha preso consistenza di verità per il ritrovamento di antiche vestigia che ci dicono chiaramente che Inico dovette sorgere veramente sul piano dell'ex feudo San Pietro, a cavallo dei fiumi Magazzolo e Platani prospiciente al mare Mediterraneo".

 
 
 
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... e di storia
Il territorio dove oggi sorge Borgo Bonsignore fu anticamente uno dei feudi del Ducato di Bivona, denominato San Pietro. Nel 1934 la cooperativa «La Bonifica» assunse in affitto, per diciotto anni, l'ex-feudo San Pietro, di proprietà degli Ospedali Riuniti di Sciacca, esteso circa seicento ettari, con terreno dunoso per un terzo, e lo suddivise in 79 quote. Prima opera della cooperativa fu la trasformazione in rotabile della via d'accesso, lunga sette chilometri dallo stradale nazionale all'altipiano. Seguirono lavori d'estirpazione della palma nana, costruzione di strade interne, del canale d'irrigazione, di case coloniche, stalle, silos per foraggio, magazzino, case per l'amministrazione dell'azienda; opere di prosciugamento, dissodamento e sistemazione di terreni, impianti di oliveti e vigneti, nuovo acquedotto, vasca e strada interpoderale. Furono coltivati anche i terreni dunosi ed alcune famiglie riberesi decisero di trasferirvisi. [Nicolò Inglese, cfr. nota]

 
foto panoramica borgo bonsignore

L'odierna frazione di Borgo Bonsignore deriva il suo nome da «Antonio Bonsignore», capitano dei carabinieri, originario di Agrigento, medaglia d'oro e caduto in combattimento a Gemu Gador (Africa Orientale Italiana) il 24 aprile 1936. Fu l'Ente Nazionale per la colonizzazione del latifondo ad inaugurare ufficialmente, il 10 dicembre 1940, detto borgo rurale, che è distante da Ribera tredici chilometri. Il borgo era costituito da un complesso imponente di opere costruite dall'Ente: un municipio, una scuola elementare, un ristorante, venticinque case coloniche, un ufficio postale, una caserma dei carabinieri, un ambulatorio medico ed una chiesa parrocchiale con vetri colorati e con affreschi pregevoli del pittore Amorelli di Sambuca. L'Ente destinò al Borgo, con obbligo di residenza, un medico, una levatrice, un ufficiale d'ordine e due guardie con attribuzione anche di fontanieri.
Dopo qualche anno vennero a far parte del Borgo anche alcune terre dell'ex-feudo Cuci-Cuci, gli ex-feudi San Pietro della Palma e Giardinello, che estesero i confini del Borgo dal Magazzolo al Platani. Gli abitanti, che al momento al momento dell'inaugurazione erano appena un centinaio, in pochi anni salirono a seicento.
(Nicolò Inglese, Storia di Ribera, Agrigento, Tipografia Vescovile Padri Vocazionisti, 1966). Altra fonte bibliografica: Giovanni Farina, Ribera e il suo territorio, Palermo 1979.

 
 
 
 
foto panoramica borgo bonsignore
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